Ma come è possibile che le mongolfiere si sollevano, viaggiano nel cielo e poi scendono giù?
In realtà il principio che regola il volo della mongolfiera è molto semplice: l’aria calda ha una massa più leggera rispetto a quella fredda, e, per questo, tende a salire verso l’alto. Al contrario l’aria fredda va verso il basso.
Grazie a un “bruciatore”, il motore della mongolfiera posto tra la cesta e il pallone, è possibile regolare la temperatura dell’aria opportunamente “intrappolata” all’interno del pallone. Scaldandola questa diviene meno densa dell’aria esterna e quindi tende a salire verso l’alto e “galleggiare” nel cielo, proprio come una barca galleggia sul mare.
Diminuendo la temperatura all’interno del pallone, sempre grazie all’uso del bruciatore, si può invece regolare il movimento di discesa verso il basso, che permetterà quindi l’atterraggio.
Gli unici movimenti governabili con la mongolfiera sono quelli verticali, e cioè verso su e verso giù.
E come si può decidere dove andare se il pilota può controllare solo i movimenti verso l’alto e verso il basso?
Nell’aria, a seconda della quota che si decide di raggiungere ci sono delle correnti, che il pilota può conoscere in anticipo, intercettarle e quindi seguirne la direzione. In ogni caso il volo in mongolfiera è detto “passivo” in quanto anche potendo scegliere le correnti si è letteralmente e dolcemente trascinati da esse.
Ma perché il pallone è così grande?
Il pallone è molto grande rispetto al cesto in quanto è necessaria una certa quantità di aria calda per poter sollevare il peso costituito dal cesto e dalle persone all’interno di esso.